IVC, Individuazione e validazione delle competenze definisce il processo che conduce al riconoscimento, da parte dell’ente titolato in base alle norme generali, ai livelli essenziali delle prestazioni e agli standard minimi di cui al decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13, delle competenze acquisite dalla persona in un contesto non formale o informale. Ai fini della individuazione delle competenze sono considerate anche quelle acquisite in contesti formali. La validazione delle competenze può essere seguita dalla certificazione delle competenze ovvero si conclude con il rilascio di un documento di validazione conforme agli standard minimi di cui all’articolo 6 del citato decreto.
In attesa che in Italia le normative trovino piena diffusione, per meglio supportare gli enti di formazione e le aziende, nonché per rendere le competenze acquisite dai partecipanti più trasparenti e dunque spendibili a livello nazionale, dal 2018 il Foragri ha iniziato un percorso di ricerca e sperimentazione che lo ha portato a dotarsi di un protocollo metodologico atto ad individuare e validare le abilità e le conoscenze acquisite dai discenti durante i percorsi formativi finanziati da Foragri.
Questo sistema privato sperimentale elaborato da Foragri si integra nel quadro normativo relativo all’individuazione e alla validazione degli apprendimenti formali, non formali e informali – e dunque in tutto quell’insieme di norme e repertori volti a consentire a tutti le lavoratrici e i lavoratori italiani di chiedere che tutte le abilità e le conoscenze maturate in ambito professionale gli vengano riconosciute e certificate, dando alle competenze acquisite in ambito lavorativo la stessa dignità e valore di quelle acquisite in ambito scolastico.
L’emissione di un certificato delle competenze è appannaggio della regione di residenza delle lavoratrici e dei lavoratori che ne fanno richiesta. I certificati regionali solitamente corrispondono a dei profili professionali presenti nel repertorio di ogni regione, a loro volta riferiti all’Atlante del lavoro e delle Qualificazione dell’INAPP. I profili regionali solitamente comprendono multiple competenze, e spesso sono necessari molti anni di esperienza lavorativa e/o molte ore di formazione per acquisirle tutte – il sistema privato sperimentale elaborato da Foragri ha lo scopo di supportare le lavoratrici e i lavoratori, attestando in maniera trasparente e con un linguaggio ed una modulistica coerenti con quelli dei sistemi regionali le competenze da loro acquisite durante i corsi finanziati dal Fondo, in modo da rendere più facile per loro richiedere in futuro un certificato di qualifica professionale per un profilo che include le competenze apprese durante la formazione finanziata da Foragri.
Il sistema privato sperimentale Foragri è dunque un protocollo metodologico volto ad aiutare gli enti di formazione e le aziende ad impostare la progettazione dei percorsi formativi e la valutazione e l’attestazione delle competenze acquisite in esito in modo che tutto il processo sia riconoscibile (e quindi potenzialmente spendibile) in ognuno dei sistemi di certificazione delle competenze delle regioni.
A tale scopo, il sistema privato sperimentale Foragri è basato sulle indicazioni del D. Lgs. n. 13/2013 “Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l’individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze”, dal D. I. del 30/06/2015 “Definizione di un quadro operativo per il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni regionali e delle relative competenze”, dal Decreto 8/01/2018 “Istituzione del Quadro nazionale delle qualificazioni rilasciate nell’ambito del Sistema nazionale di certificazione delle competenze” e dal Decreto 5/01/2021 “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze.
Il testo del protocollo del sistema sperimentale Foragri è disponibile tra i documenti allegati in questa pagina; il processo mediante il quale il Fondo ha elaborato il protocollo, nonché diversi aneddoti e riflessioni circa le prime fasi della sua sperimentazione sono riportate nei Position Papers 1 e 2, anch’essi tra i documenti allegati a questa pagina.